◊ Letture presso la Biblioteca della Stazione Sperimentale Pelli ◊
Paolo Bastianiello, Presidente Comitato education di Sistema Moda Italia, ci racconta che dopo molti anni dedicati all’education per le imprese del sistema confindustriale italiano, desidera avanzare alcune considerazioni, frutto delle sue esperienze a livello locale, nazionale e negli ultimi due anni nel comparto moda ed accessori dell’industria italiana. Queste riflessioni sono di un imprenditore appassionato ai temi dell’istruzione e formazione non solo come investimento aziendale, ma anche e soprattutto come doverosa e responsabile attenzione ai giovani, futuro del Paese.
La prima considerazione e’ che indipendentemente dal tipo di istruzione/formazione/specializzazione che noi offriamo, indichiamo alle nuove generazioni ed al mondo della scuola a 360’, e cioè’ sia che parliamo di cultura umanistica e/o tecnologica, occorre, con forza, riportare al centro la dignità’ del lavoro, inteso come valore che racchiude in se’ impegno, competenze, capacità’ di ascolto per apprendere, detta anche umiltà, senso di responsabilità’, rispetto delle persone e soprattutto merito e fatica!!!!
Se non rivalutiamo con severità’ questi concetti, che non sono antichi e superati, ma attualissimi in considerazione delle velocità mondiali con cui si muove l’economia, rischiamo di non raffigurare con realismo e trasparenza, cosa vuol dire lavorare e quindi studiare prima per raggiungere gli obbiettivi di sviluppo e crescita personale e professionale. Seconda considerazione su cui tutte le componenti sociali del Paese devono, una volta per tutte, concordare e prenderne piena coscienza, l’Italia e’ un Paese povero di materie prime, quindi dobbiamo importare e trasformare per vendere al‘ estero i nostri prodotti.
L’ italia e’ condannata all’export, solo questo concetto potrebbe essere sufficiente per impostare molti dei programmi formativi nazionali. Per vincere le sfide sui mercati esteri i nostri prodotti, agroalimentari, macchine utensili, industria della moda, arredamento, chimica farmaceutica etc, devono essere sempre più’ qualitativamente validi ed attraenti, oltre che competitivi economicamente, cioè’ dobbiamo “inventarci” sempre qualcosa di nuovo ed innovativo per mercati sempre più’ di nicchia e spesso più’ sofisticati.
Questo vuol dire che certo il nostro stile, gusto, eleganza, anche nei settori meccanici, energetici etc devono sempre essere accompagnati dalla creatività’ che ci contraddistingue da decenni, ma tutto ciò’ non si realizza se accanto al designer non affianchiamo una solida, profonda, specializzatissima, cultura tecnico/professionale che “traduce” da sempre in concretezza la nostra proverbiale capacità’ creativa. Qui torniamo al concetto di dignità’ del lavoro, o meglio di parità’ di dignità’ di ogni mansione manifatturiera che, in un mirabile gioco di squadra, rende possibile progettare, prototipare, industrializzare prodotti di eccellenza.....continua
Fonte: Magazine “Cuoio Pelli Materie Concianti”, CPMC, Vol.CXV, edizione n. 3 (2019)