La Camera di Commercio di Napoli al fianco delle imprese per puntare sulla innovazione
Intervista a Ciro Fiola, Presidente della Camera di Commercio di Napoli
Articolo comparso su CPMC – n.2/2022
Presidente Fiola, per le Pmi, per le imprese in generale, è fondamentale puntare sulla innovazione tecnologica. A suo giudizio a che punto siamo?
“Quando si parla di innovazione bisogna sempre tenere presenta la velocità con la quale la tecnologia evolve. L’adeguamento
tecnologico è talmente repentino che bisogna stare sempre al passo e quindi avere la capacità di informarsi. Perché non abbiamo regalato soldi alle imprese, per esempio, durante la pandemia? Abbiamo scelto la strada dei bandi per adeguamento
tecnologico e informatico, mettendo in campo circa 10milioni di euro di contributi in due anni. Proprio in quel momento abbiamo
cercato di fare adeguare le aziende in vista della ripresa, stimolandole ad essere dinamiche e a cogliere le occasioni. Oggi che
c’è la ripresa, hanno fatto investimenti giusti e quindi hanno potuto giovarsene”.
Quale il ruolo, in questa direzione, della Camera di Commercio di Napoli?
“Il ruolo è proprio quello di stare accanto alle imprese, di realizzare progetti e bandi dai quali attingere, per stare al passo con lo sviluppo. In ogni settore. Mi viene in mente quello turistico, per esempio, nel quale si fa poco. L’offerta turistica non è pensata, le istituzioni sotto questo aspetto sono assenti. Abbiamo in mente qualcosa che proporremo a breve perché l’impresa turistica, attraverso l’innovazione e la capacità di leggere i flussi sul territorio, può diventare strategica””
Sullo sfondo resta il tema della formazione. Cosa si può fare per formare le competenze? Per il settore conciario e non solo?
“La formazione è un asset strategico. L’Italia, la Campania, sono ancora ancorate ai diplomifici. Da anni proponiamo alle istituzioni locali di puntare sulle Accademie, ma abbiamo dovuto attendere un provvedimento del Governo che le istituisse. Si tratta di realtà che in Germania ci sono da 50 anni e noi, che ogni tanto diciamo di voler copiare i tedeschi, siamo indietro di mezzo secolo. Bisogna creare un percorso virtuoso reale per gli studenti degli istituti professionali affinché trasformino in pratica ciò che apprendono in teoria. Cosa che non si fa più nelle scuole perché è oneroso. Le Accademie che hanno strutture, ambienti, spazi, tecnologie e docenti di alto livello, possono sostituire o integrarsi con le imprese, in modo da formare realmente i giovani e prepararli al mondo del lavoro”.
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