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ITS Cosmo: aperto il bando di selezione per il corso di Green Leather Manager
ITS Cosmo: aperto il bando di selezione per il corso di Green Leather Manager

Distretto della Pelle della Valle del Chiampo di Arzignano, Vicenza: la Fondazione I.T.S. COSMO – Nuove Tecnologie per il Made in Italy, Comparto Moda-Calzature indice il bando di ammissione per la formazione di Green Leather Manager. La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli è partner dell’ITS Cosmo: il corso rientra tra le attività del Politecnico del Cuoio.

 

Si tratta di un percorso di formazione post diploma Its che si rivolge ai diplomati della scuola media secondaria di secondo grado interessati ad acquisire competenze nelle diverse aree tecniche del settore conciario. La finalità del progetto è formare una figura di Tecnico superiore per la progettazione, trasformazione e innovazione della pelle..

 

Il percorso formativo ha durata biennale di 2000 ore complessive di cui 1200 di formazione teorico/pratica e 800 ore di stage aziendale. E’ strutturato in 21 unità formative finalizzate a trasferire conoscenze teorico-pratiche, abilità e competenze personali e professionali necessarie a formare il profilo professionale nella sua specifica declinazione in termini di aree di attività (7 Aree di Riconoscibilità), corrispondenti agli specifici fabbisogni delle imprese del settore.

 

 

La figura del Green Leather Manager opera nel contesto che studia, ricerca e sviluppa la chimica e la scienza dei materiali, con particolare riferimento al cuoio, acquistando familiarità con i metodi di caratterizzazione, trasformazione e innovazione dei suddetti materiali. Segue la progettazione e lo sviluppo metodi e processi tradizionali e/o innovativi della produzione conciaria. Partecipa alla pianificazione, realizzazione, gestione e controllo di progetti,  processi e attività finalizzati alla produzione del cuoio e a al suo utilizzo in settori tradizionali o sperimentali. Esegue studi di fattibilità propedeutici all’utilizzo innovativo del cuoio. Agisce nel rispetto degli standard di qualità e delle normative internazionali, comunitarie e nazionali che disciplinano i comparti, chimico, chimico farmaceutico e ambientale. Interviene nelle valutazione dell’impatto ambientale delle produzioni per garantire l’ecosostenibilità dei processi e dei prodotti.

 

Scarica il Bando per l’ammissione ai corsi ITS COSMO 2018

 

Scarica la domanda di partecipazione alle selezioni 2018

 

Area di attività 1: RICERCA E SVILUPPO DEI PRODOTTI E DEI PROCESSI – UF1 Economia della filiera pelle (40h), UF2 Sviluppo tecnologico e innovazione (30h), UF3 Orientamento al lavoro e all’inserimento nella filiera pelle: Convegni, Seminari, Workshop, Visite Aziendali, Fiere, Mostre, Musei (160h).

 

Area di attività 2: ORGANIZZAZIONE E GESTIONE AZIENDALE – UF4 Organizzazione e gestione aziendale (40h), UF5 Lingua Inglese – B2 (100h), UF6 Informatica e ICT applicate a sistemi di controllo 4.0 (55h), UF7 Qualità (50h), UF8 Sicurezza (30h), UF9 Ambiente (50h).

 

Area di attività 3: STUDIO E GESTIONE DEL CICLO DI CONCIA – UF 10 Materiali, pelli grezze, pelli rinverdite e calcinate (60h), UF11 Prodotti chimici per rinverdimento, calcinaio, decalcinazione, macerazione, pikel e concia (100h), UF12 Macchinari per rinverdimento, calcinaio, decalcinazione, macerazione, pikel e concia (70h).

 

Area di attività 4: STUDIO E GESTIONE DEL CICLO DI RICONCIA -UF 13 Semilavorati (Wet blue, Wet white) (10h), UF14 Prodotti chimici per riconcia, tintura e ingrasso (90h), UF15 Macchinari per riconcia, tintura e ingrasso (25h).

 

Area di attività 5:  STUDIO E GESTIONE DEL CICLO DI RIFINIZIONE – UF16 Semilavorati (Crust) e pelli finite (25h), UF17 Prodotti chimici per rifinizione (50h), UF 18 Macchinari per rifinizione (30h).

 

Area di attività 6: PROGETTAZIONE E OTTIMIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI CONCIARI – UF19 Progettazione e manutenzione di un impianto conciario (40h), UF 20 Progettazione del sistema di rifinizione (45h).

 

Area di attività 7: ANALISI E PROVE DI LABORATORIO -UF 21 Analisi e prove di laboratorio e capitolati tecnici (100h).

 

La prima annualità getta le basi teorico-pratiche settoriali che gli studenti consolideranno nell’arco della seconda annualità.

 

Le modalità di erogazione della formazione sono molteplici: lezioni frontali (aula e laboratorio), visite di studio, studio di casi aziendali,  testimonianze imprenditori, partecipazioni a Fiere. Inoltre, gli studenti, grazie ad un percorso di orientamento individuale rispettoso dell’indole, delle aspirazioni e delle effettive potenzialità, saranno coinvolti in una personalizzazione del proprio piano di studi sviluppando dei project work interdisciplinari in ottica aziendale.

 

Lo stage si svolge in entrambe le annualità in aziende del settore di riferimento dopo un’attenta analisi delle competenze acquisite dall’allievo e le disponibilità di inserimento nelle diverse aree di riconoscibilità del profilo.

 

Aziende partner

 

Conceria Laba s.r.l., Conceria Pasubio S.p.A., Dani S.p.A. – Faeda S.p.A., Gruppo Zanellato – Tonin S.r.l. – Conceria La Veneta S.p.A. – Conceria Montebello S.p.A., – Erretre S.p.A. – Ma.Bo.Pell. S.r.l, Gruppo Mastrotto S.p.A.

 

Sede di svolgimento delle attività

 

ITIS Galilei
Viale Vicenza, n.49/A
36071 Arzignano (VI)
Tel. 0444 672016 – 0444 67044

 

La Stazione Sperimentale Pelli protagonista a Lineapelle London
La Stazione Sperimentale Pelli protagonista a Lineapelle London

Una giornata dedicata alla presentazione delle proprie attività ai più esclusivi produttori europei di pellami, tessili e sintetici, accessori e componenti. A Londra, nella prestigiosa sede dello Ham Yard Hotel, è andata in scena la 20^ edizione di Lineapelle London. Buono il livello di interesse di buyer e visitatori, brand indipendenti e grandi griffe britanniche.

 

Tra i 49 espositori, anche la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, rappresentata da un team di esperti. Nel suo stand, il team della Stazione Sperimentale ha illustrato i progetti – al fianco dell’industria conciaria italiana – a sostegno delle imprese impegnate a competere sui mercati. Attenzione anche alla promozione delle attività previste dal Piano di Rilancio Strategico 2018-2020 e alla formazione con il Politecnico del Cuoio.

 

Ai numerosi stilisti e designer interessati al materiale dei loro prodotti, gli esperti della Stazione hanno illustrato gli utilizzi innovativi del cuoio. Oggi sono infatti previste ricadute positive in termini di impatto produttivo, economico e di sostenibilità negli ambiti che prevedano la lavorazione e gli utilizzi del materiale. Presentati infine i progetti di open innovation e sviluppo di FabLab, parchi e distretti tecnologici e cluster di innovazione.

 

La Stazione Sperimentale Pelli prosegue così il suo piano di rilancio, avviato ad inizio anno. L’Organismo nazionale di ricerca farà tappa a New York il 17 e 18 luglio in occasione di Lineapelle New York.

 

 

 

 

Concia: Gruppo Mastrotto investe 15 milioni per un nuovo stabilimento in Toscana
Concia: Gruppo Mastrotto investe 15 milioni per un nuovo stabilimento in Toscana

Da Arzignano alla provincia di Pisa, il Gruppo Mastrotto apre un nuovo stabilimento per la concia delle pelli di bovino. Un investimento da 15 milioni di euro che porterà alla costruzione di una conceria a Santa Croce sull’Arno, che darà lavoro a una cinquantina di addetti e i cui lavori dovrebbero concludersi nella prima parte del 2019. Uno stabilimento “green” con un impianto fotovoltaico sul tetto, grande il doppio delle dimensioni minime richieste dalla legge, e al cui interno circoleranno esclusivamente mezzo di trasporto elettrici. Lo stabilimento, con una superficie coperta di circa 12 mila metri quadri, rientra nel piano industriale del prossimo triennio, improntato alla crescita sui mercati internazionali, supportato da un importante piano di investimenti.

La scelta del nuovo non è casuale, perché la cittadina toscana è al centro di un importante distretto conciario con quasi due secoli di storia. Ma è stata anche facilitata da un territorio favorevole agli investimenti: «A Santa Croce abbiamo trovato la lungimiranza delle amministrazioni locali nel favorire nuovi insediamenti industriali – afferma Santo Mastrotto, fondatore insieme al fratello Bruno del gruppo conciario – ed un’eccellenza nella gestione delle tematiche ambientali e nella depurazione industriale».

 

«Pensiamo di poter esprimere sul territorio di Santa Croce non solo occupazione, ma anche gli altri nostri punti di forza quali organizzazione, know-how, tecnologia e rispetto per l’ambiente – spiega Santo Mastrotto – ed inoltre pensiamo di poter imparare molto da un distretto e da una storia conciaria, quella toscana, di grande prestigio, che ha reso importante la pelle italiana nel mondo e ai quali guardiamo con grande rispetto. Riteniamo che questa “contaminazione” tra un grande gruppo industriale come il nostro e la realtà industriale toscana, rappresenti un’operazione coraggiosa, visto l’importo dell’investimento previsto sul territorio italiano che rappresenta ormai una rarità nel panorama imprenditoriale del nostro Paese, che tende a guardare sempre più spesso all’estero e a delocalizzare. Siamo anche convinti che possa tracciare un percorso virtuoso, a suo modo storico ed avanguardista, per il legame che andrà a creare tra i due principali distretti italiani della concia».

 

Fonte: Veneto Economia

 

Ambiente: meglio le pellicce vere che quelle sintetiche
Ambiente: meglio le pellicce vere che quelle sintetiche

Negli ultimi sei mesi hanno detto che non produrranno più vere pellicce Gucci, Versace, Michael Kors, Jimmy Choo, Furla, John Galliano e Donna Karan, mentre Tom Ford e Givenchy hanno sostituito le pelli esotiche con pelo sintetico, montone e pelli bovine – considerate più etiche in quanto scarti dell’industria alimentare. Il sito di e-commerce di lusso Yoox non le vende più da un anno e sul prossimo numero della rivista InStyle la direttrice Laura Brown spiegherà in un articolo perché non ha mai pubblicato foto di pellicce dal suo arrivo, nel 2016. Intanto dal 2019 ne sarà vietata la vendita a San Francisco, mentre la Norvegia ha approvato una legge per chiudere i suoi allevamenti di animali da pelliccia entro il 2025.

 

 

 

Per ottenere questi risultati ci sono voluti vent’anni di manifestazioni e campagne di sensibilizzazione, iniziate negli anni Novanta con modelle che si rifiutavano di indossare pelli di animali e animalisti che protestavano alle sfilate di Calvin Klein o che lanciavano alla direttrice di Vogue americano Anna Wintour, grande appassionata di pellicce, torte di tofu. Ora il dibattito si è spostato un po’ più in là, allargandosi non solo alle preoccupazioni degli animalisti ma cercando di capire se le pellicce sintetiche siano da preferire a quelle naturali: in molti, tra stilisti e ambientalisti, sono convinti di no.

 

Per prima cosa le pellicce sintetiche sono fatte di acrilico che ha bisogno di centinaia di anni per essere smaltito in una discarica, contrariamente a quelle di pelo vero che sono biodegradabili, si smaltiscono in pochi anni e si possono riciclare. In generale le microfibre sono molto dannose e diversi studi hanno mostrato che le piccole particelle che le compongono si disperdono nell’acqua del lavaggio dei capi, e se non vengono filtrate finiscono negli oceani, nei corsi d’acqua e ingerite dai pesci e dagli altri animali acquatici. L’impatto può essere un po’ contenuto con particolari tipi di lavatrici, come quelle che si caricano frontalmente, e con tessuti di migliore qualità; Patagonia, nota azienda di abbigliamento attenta all’ambiente, vende una borsa per la lavatrice che aiuta a intrappolare le fibre.

 

Keith Kaplan, responsabile delle comunicazioni della Fur Information Council of America – un’associazione americana dedicata alle pellicce – ha parlato a Fashionista  del tema dell’inquinamento prodotto dalle pellicce. Ha detto che quelle sintetiche sono molto inquinanti, mentre quelle di pelo vero aiutano a mantenere l’ecosistema di alcuni posti e a garantire profitti economici alle popolazioni indigene, che possono continuare a cacciare animali selvatici come volpi, castori e coyote.

 

Molti ambientalisti pensano che le pellicce sintetiche non siano la soluzione, ma sostengono che quelle di pelo vero siano ancora più dannose per l’ambiente: per le emissioni di anidride carbonica legate all’allevamento degli animali, per il letame scaricato nei laghi e nei fiumi, per la formaldeide e altri materiali tossici usati per conciare e tingere. Inoltre le trappole per cacciare gli animali selvatici finiscono per catturare anche gli animali domestici come gatti, cani, uccelli e piccoli mammiferi.

 

Un altro aspetto da prendere in considerazione è la qualità della pelliccia e per quanto tempo la si potrà indossare prima di gettarla e sostituirla con una nuova: per questo – secondo qualcuno – sarebbe meglio comprare una pelliccia sintetica di alta qualità oppure una pelliccia di animale, i modelli più duraturi. Chi preferisce il pelo vero può optare per una in montone o pelo di agnello, che sono comunque allevati per l’industria alimentare e non solo per il pelo, come succede invece per le volpi e gli ermellini: l’impatto ambientale è minore, così come i problemi etici legati all’uso del pelo.

 

In questo panorama, sempre più stilisti e aziende stanno cercando soluzioni per ridurre i danni ambientali e contenere le preoccupazioni morali. Nel 2017 lo stilista Kym Canter ha venduto tutte le sue 26 pellicce e fondato House of Fluff, che realizza pellicce con materiali biodegradabili, riciclati o usando solo tessuti e pellami provenienti dall’Europa, dove le regole sulle emissioni di anidride carbonica sono più restrittive che in paesi come la Cina. La londinese Shrimps realizza cappotti in pelliccia finta e finta pelle vegana. Il marchio australiano Unreal Fur vende giacche in pelliccia dai prezzi accessibili ma di buona qualità e quindi molto durature.

 

Altri rifiutano consapevolmente le pellicce sintetiche. La marca londinese Mou, per esempio, le considera “inquinanti e non biodegradabili”. Inoltre, sostiene Mou, non sono traspiranti e causano cattivi odori che spesso restano attaccati al tessuto, portando chi le indossa a gettarle prima che siano davvero usurate. Le pellicce vendute da Mou sono invece di pecora, antilope, agnello, vitello e coniglio: derivano dagli scarti dell’industria alimentare e possono durare più di trent’anni. Aurora James di Brother Vellies, un marchio di scarpe e borse attento all’ambiente, vende solo vestiti e oggetti in pelle e pelliccia animale, con il compromesso di usare pelo di conigli allevati all’aperto e di animali esotici allevati, e coloranti naturali.

 

In tutto questo è difficile che la moda delle pellicce e degli inserti in pelo finisca a breve: piace molto ai più giovani e agli adolescenti, tra i principali clienti del mondo della moda; in particolare il mercato mondiale delle pellicce, stando ai dati dell’anno 2012-2013, vale 40 miliardi di dollari, circa 33 miliardi di euro.

 

Confindustria Avellino, UNIC  e SSIP: iniziativa congiunta per il Distretto di Solofra
Confindustria Avellino, UNIC  e SSIP: iniziativa congiunta per il Distretto di Solofra

Lunedì 23 aprile si terrà un incontro rivolto alle aziende conciarie del Distretto di Solofra, organizzato dalla Confindustria Avellino – Sezione Conciatori, UNIC  e Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli.

 

L’iniziativa  consiste in una prima serie di incontri in cui saranno affrontati gli argomenti più attuali in materia conciaria, quali: autorizzazioni ambientali nel settore conciario e criticità sul territorio, sostenibilità con impegno etico ed opportunità di business, strumenti di finanziamento e formazione continua. 

 

L’iniziativa congiunta rientra appieno nella mission della Stazione Sperimentale, che intende mettere a servizio della categoria una molteplicità di competenze ed esperienze, ed è un esempio virtuoso dell’attenzione riservata alle concerie di Solofra dalle associazioni imprenditoriali Confindustria Avellino e UNIC.

 

Nell’ambito delle tematiche individuate, le aziende partecipanti sono poi coinvolte in prima linea ad indicare gli argomenti che intendono approfondire ed a cui saranno dedicate altre occasioni di incontro. Le aziende sono invitate alla presentazione lunedì 23 aprile alle ore 17:30 a Solofra, presso la sede UNIC al Centro ASI.

 

Cuoio di Toscana in cattedra a La Sapienza
Cuoio di Toscana in cattedra a La Sapienza

Giovedì 12 aprile il Consorzio protagonista di uno dei seminari del ciclo “I professionisti della moda” nell’ambito del corso di laurea in Scienze della Moda e del Costume

 

 Cuoio di Toscana al centro di un seminario formativo del Master in Teoria e Strategie della Moda: Comunicazione, eventi e valorizzazione culturale della moda e del Made in Italy all’Università di Roma “La Sapienza”. Giovedì 12 aprile il Consorzio è intervenuto all’VIII edizione del ciclo di incontri “I professionisti della moda”, raccontando l’arte della lavorazione di Cuoio di Toscana, i plus dei molteplici utilizzi nelle calzature in termini di stile, benessere e sostenibilità, la promozione del brand nel mondo, anche attraverso strategie comunicative innovative.

 

Cuoio di Toscana è un cuoio da suola unico ottenuto con concia lenta al vegetale, un processo antico basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dal legno di castagno, mimosa e quebracho. Il marchio nasce con l’obiettivo di farsi portavoce nel mondo del distretto conciario toscano. Le aziende che fanno parte del brand Cuoio di Toscana sono di Santa Croce sull’Arno (Bonistalli e Stefanelli Spa) e di San Miniato, località Ponte a Egola (Gruppo Conciario CMC International Spa, Conceria Gi-Elle-Emme Spa, Cuoificio Otello, Lamonti Cuoio Spa, Conceria 3S Srl e Volpi Concerie Srl).

 

Ha introdotto l’incontro il prof. Andrea Carteny, Direttore del Master in Teoria e Strategie della Moda, ha moderato la professoressa Fabiana Giacomotti, direttore scientifico incaricato del Master e curatrice fin dalla fondazione del ciclo di seminari, a cui partecipano da sempre i massimi rappresentanti del sistema italiano della moda e della sua filiera. Presenti all’incontro anche gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Moda e del Costume, erogato da due anni in lingua inglese, al quale sono attualmente iscritti oltre ottanta studenti provenienti da venti nazioni.

 

La formazione in ambito tecnico e professionale è infatti parte integrante della mission di Cuoio di Toscana, consorzio leader nella produzione di cuoio da suola, con quote di mercato pari al 98% di quello italiano e oltre l’80% di quello europeo: l’incontro a La Sapienza – tenuto in lingua italiana e in inglese – ha approfondito in particolare le tecniche artigianali di lavorazione e la concia lenta in vasca, che determinano la qualità superiore del prodotto e il suo posizionamento all’interno del comparto moda. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alle tecniche innovative, tecnologiche e stilistiche introdotte nella produzione delle calzature, attraverso la presentazione di prototipi e componenti.

 

 

Solofra – Semaforo verde dalla Regione per riqualificare e potenziare il depuratore
Solofra – Semaforo verde dalla Regione per riqualificare e potenziare il depuratore
La Regione Campania ha dato il via libera ai lavori di adeguamento e riqualificazione dell’impianto di depurazione a Solofra.

 

Si tratta di interventi di massima urgenza, ma anche utili a potenziare la struttura. Una decisione che ha destato particolare soddisfazione nel sindaco Michele Vignola, segno di un interesse  di Palazzo Santa Lucia sul distretto conciario solofrano. La settimana scorsa si è tenuta una riunione in Regione Campania sul tema adeguamento e riqualificazione dell’impianto di depurazione di Solofra-Mercato San Severino convocata dall’Ufficio di Gabinetto del Presidente, per iniziativa del Presidente Vincenzo De Luca e del Vice Presidente Fulvio Bonavitacola, e diretta dall’Ing. Roberta Santaniello. Hanno partecipato il Sindaco di Solofra Michele Vignola, gli Uffici regionali preposti, i rappresentanti dell’ AATO 1 Calore Irpino, CIGL e CISL, CODESO, Confindustria di Avellino, Dott. Edoardo Imperiale della Stazione Sperimentale per l’industria delle pelli e delle materie conciate, dott. Ciro Bruno dell’UNIC e i rappresentanti della COGEI, ente gestore dell’impianto.

 

Per quanto riguarda le emissioni olfattive dell’impianto sottolineate da cittadini e attivisti ambientalisti, la Regione nel corso dell’incontro con il sindaco e una delegazione di imprenditori e associazioni di settore, ha fatto sapere che procederà alla pubblicazione della gara di progettazione per un valore di 117mila euro proprio per risolvere tale problematica. Inoltre sarà deliberata la copertura di oltre 2 milioni di euro per i lavori di adeguamento strutturale dell’impianto. Interventi che dovrebbero essere eseguiti nel giro di 270 giorni.

 

Insomma un incontro assolutamente proficuo che ha permesso alla Regione di prendere atto della volontà espressa dalla Stazione sperimentale pelli di investire nella ricerca per la eco-sostenibilità e per il rilancio del distretto attraendo anche capitali privati nella fase di riqualificazione del depuratore. Attualmente l’impianto risulta comunque sotto sequestro a causa proprio degli odori emanati dal depuratore, anche se è stato chiarito che opera nel rispetto delle norme ambientali. Inoltre da parte sua il Governatore De Luca ha espresso la chiara volontà di risolvere la questione e di rendere autonomo il depuratore di Solofra da quello di Mercato San Severino prevedendo il trattamento biologico dei reflui civili ed industriali.

Dunque l’impegno tanto atteso da parte della Regione Campania è arrivato, ora bisognerà lavorare per dare vita nuova all’impianto di depurazione per rendere maggiormente ecosostenibile la produzione conciaria solofrana.

 

La Stazione Sperimentale partecipa al Innovation Village
La Stazione Sperimentale partecipa al Innovation Village

 

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti partecipa ad Innovation Village 2018, la fiera annuale dedicata all’innovazione in programma alla Mostra d’Oltremare (padiglione 5) di Napoli dal 5 al 7 aprile.

 

I temi principali dell’edizione 2018 sono Economia Circolare e Impresa 4.0; in particolare, si farà il punto sull’innovazione che accompagna e accelera il passaggio all’economia circolare in specifici settori industriali e filiere produttive quali: Manifattura 4.0, Agrifood, Biotecnologie, Beni culturali, Automotive, IT e IOT, Nuovi materiali Edilizia, Industria delle pelli, Rifiuti, Blue Growth, Tecnologie per il benessere e la sicurezza.

In particolare, la Stazione Sperimentale partecipa con una sua postazione ed interverrà al convegno Verso un modello di economia circolare. L’incontro punta a creare un dialogo sulle policy di sostegno ai processi di economia circolare, sulle esperienze messe in campo dai grandi gruppi industriali, nonché dalla SSIP, e sulle tecnologie sviluppate da startup innovative, che si terrà  il 6 Aprile dalle ore 14.30 in sala EDISON.

 

Innovation Village è una fiera-evento annuale dedicata all’innovazione, organizzata da Knowledge for Business, co-organizzata con il nodo Enterprise Europe Network dell’ENEA e Sviluppo Campania e sostenuta dalla Regione Campania. La manifestazione si avvale inoltre della collaborazione del sistema universitario, di vari dipartimenti del Cnr, di organismi di ricerca e degli ordini professionali www.innovationvillage.it/comitato-scientifico

 

Per il programma degli eventi e per tutte le opportunità di networking e partecipazione  www.innovationvillage.it/programma

 

 

 

Concia, la SSIP a Smau: “Investiamo su ricerca e sostenibilità”
Concia, la SSIP a Smau: “Investiamo su ricerca e sostenibilità”

PADOVA – “La Stazione Sperimentale Pelli lancia un piano triennale strategico che prevede investimenti sulla ricerca e sulla sostenibilità”. Lo ha detto Edoardo Imperiale, direttore generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli, aprendo il workshop “La ricerca al servizio delle imprese: il caso della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti”, promosso dalla SSIP a Smau Padova 2018.

 

“La Stazione – ha spiegato Imperiale – sta portando avanti un lavoro mirato alla valorizzazione della pelle italiana sotto il profilo della sostenibilità, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, della sicurezza e non ultimo della formazione con il progetto Politecnico del Cuoio, in coerenza con le esigenze ed i fabbisogni delle imprese della filiera della concia operante nel Distretto Industriale di Arzignano”.

 

Elena Donazzan, assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Reindustrializzazione e Pari Opportunità della Regione Veneto, ha evidenziato: “Il lavoro della Stazione nell’ambito della formazione è straordinario. Viene dato un contributo ad un settore a importante impatto sul mercato mondiale. Come Regione Veneto ci impegniamo sempre più a promuovere l’utilità della formazione di terzo livello che garantisce il 100 per cento dell’occupazione. Non dimentichiamo che la pelle italiana è prima nel mondo, le imprese di questo distretto vanno aiutate con la formazione migliore per i manager del futuro”.

 

Per Elisabetta Boscolo, segretario generale Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Vicenza, “il distretto di Vicenza conta 800 imprese, 10 mila addetti e 3 miliardi di fatturato, con l’80 per cento di export. A Vicenza abbiamo aperto un desk operativo sul territorio come raccordo tra imprese e SSIP”.

 

All’incontro sono intervenuti anche Paolo Gurisatti, Presidente della Stazione Sperimentale, Giorgio Pozza, Scientific Director del Gruppo Mastrotto SPA, e Paolo Masoni di Ecoinnovazione srl, spin off di Enea.

 

La Stazione Sperimentale ha partecipato a Smau Padova 2018 di PadovaFiere con uno spazio espositivo funzionale alle occasioni di networking, dove esperti di settore hanno tenuto incontri tecnici con imprese ed enti interessati. Il personale tecnico-scientifico della SSIP ha fornito informazioni sui nuovi servizi, i laboratori e i programmi di ricerca e formazione.

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