A cura di Valter Tamburini, presidente Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest

Contributo apparso su CPMC II/2023 

 

È ormai evidente che il settore manifatturiero sia interessato da un processo di elevata trasformazione all’insegna dell’innovazione. Effetti pandemici, instabilità della domanda, esplosione dei costi energetici e delle materie prime, crisi geopolitiche, sono tutti fattori che assegnano all’innovazione un ruolo preminente nel cambiamento necessario per reggere la crescente pressione competitiva. Vi è consapevolezza, inoltre, di quanto le tecnologie abilitanti nell’industria 4.0 siano determinanti nell’innovare prodotti, processi, servizi, nel ridurre costi ed accrescere flessibilità organizzativa, nel generare nuovi
modelli di business, nell’integrare i segmenti dell’intera filiera produttiva e molto altro. È infine oltremodo certa una relazione stretta e virtuosa tra innovazione tecnologica nell’impresa e l’incremento di modelli di economia circolare. “Smart manufactoring” e bioeconomia rappresentano, dunque, un binomio vincente anche nello specifico settore della pelle ed in
effetti da tempo sosteniamo che transizione green e transizione digitale siano elementi della stessa sfida competitiva.
Alle aspettative di alta qualità che il Made in Italy suscita è quindi necessario coniugare un impegno costante nella riduzione degli impatti sull’ecosistema, nel recupero delle risorse, nel riutilizzo redditizio degli scarti anche dando loro nuovi impieghi in settori economici diversi nel segno della piena circolarità.

Nel Distretto di Santa Croce sull’Arno è da evidenziare, in questo senso, il recupero dei “carnicci” da cui estrarre grassi e proteine per la successiva commercializzazione e dei cascami, dei ritagli di sforbiciatura e di altri rifiuti per produrre concime organico. Degni di nota inoltre i brevetti presentati dal Polo Tecnologico Conciario di Santa Croce, in collaborazione con l’ateneo pisano, che hanno ad oggetto formulazioni innovative per materiali termoplastici (utilizzo di sottoprodotti del processo conciario nel settore dei polimeri) e nuovi agenti concianti metal-free e biodegradabili, ottenibili da biomasse di scarto o materie prime vegetali rinnovabili. Risultati, questi, senza dubbio importanti a cui tuttavia devono affiancarsi altre iniziative di supporto alle imprese e di formazione. Un ruolo, il primo, che la Camera di Commercio della Toscana Nord-Ovest assolve su due
fronti: mettendo a disposizione risorse proprie, come quelle del Bando Voucher Transizione digitale ed ecologica oppure orientando le imprese nell’accesso ad altri finanziamenti statali, grazie alla nostra Fondazione ISI, come è stato ad ottobre scorso per il Bando per l’industria conciaria del MISE. Nell’ottica della necessaria cooperazione tra imprese, centri di ricerca e istituzioni pubbliche è stato importante il sostegno della SSIP, sempre nel distretto pisano, all’Istituto Tecnico “C. Cattaneo” di San Miniato (PI) che ha portato all’implementazione di un laboratorio chimico di ultima generazione in grado di consentire attività di analisi e ricerca relative al settore conciario. Di pari significato, infine, anche l’accordo di collaborazione tra SSIP e Polo Tecnologico Conciario di Santa Croce sull’Arno per l’allestimento di una conceria ed una manovia sperimentali dotate di attrezzature innovative per attività di ricerca e sperimentazione. Una collaborazione che, come si legge nel documento di orientamento strategico 2023- 2025 di SSIP, è destinata a rafforzarsi.

 

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