Nell’ambito delle conce proposte quali alternative a quelle con metalli concianti, è da diverso tempo individuata quale promettente quella basata sull’utilizzo di sali di fosfonio, ovvero di prodotti concianti a base di tetrakis(idrossimetil)fosfonio solfato (THPS).

Il meccanismo di concia di tali sali, già di per sé presentanti azione biocida, si basa sulla capacità di formare legami con i gruppi amminici, il che consente di interagire in termini di effettivo crosslinking sia direttamente con il collagene che in combinazione con altri agenti concianti.

La natura del legame, più debole di quello che coinvolge le aldeidi, consente di gestire le fasi di penetrazione e fissazione, evitando effetti indesiderati sul fiore, mentre la carica residua sulle pelli conciate consente di ottenere pelli con tintura solida ed uniforme, avvantaggiata, per la produzione di tonalità pastello dal fatto che le pelli si presentano molto chiare dopo concia.

Al di là delle possibili ottimizzazioni di processo, derivanti dalla combinazione con altri agenti concianti, e/o finalizzate alla produzione di pellami chrome free o metal free, uno dei punti di preoccupazione relativi a questo sistema di concia è la possibile formazione di fosfina, un gas altamente tossico, durante le fasi di lavorazione.

Al fine di verificare tale possibilità, sono state condotte prove in scala laboratorio ed investigato un sistema di concia che prevede l’utilizzo di due prodotti a base di THPS; a partire da una soluzione di piclaggio, acida per acido solforico, è stata effettuata l’aggiunta dei componenti la miscela conciante e per ognuna di tali aggiunte è stato monitorato l’eventuale sviluppo di fosfina. Le prove sono state condotte sia in assenza che in presenza di pelle, in sistemi chiusi che hanno consentito l’agitazione delle soluzioni senza perdita dell’emissione volatile, successivamente analizzata per via gas cromatografica con rilevazione di massa (GC MS/MS) per la verifica degli ioni tipici della fosfina con rapporto m/z pari a 34, 33 e 31. E’ stata quindi analizzata l’emissione volatile di pelli sia finite che allo stato wet, prodotte utilizzando il sistema di concia investigato.

I risultati delle prove sopra descritte hanno evidenziato che in nessun caso vi è lo sviluppo di fosfina, sia nei liquori di concia che nelle pelli ottenute a partire da THPS; d’altro canto, sebbene il THPS sia un prodotto che può essere derivato dalla reazione tra fosfina, formaldeide ed acido solforico, dalla letteratura scientifica sulla degradazione del tetrakis(idrossimetil)fosfonio solfato, nelle più diverse condizioni ambientali, non si evidenzia la possibilità dello sviluppo di fosfina da tali meccanismi, suggerendo, tra l’altro, la non reversibilità della reazione di produzione.

 

 

A cura di

GIanluigi Calvanese, Responsabile dell’Area Analisi, Certificazione e Consulenza SSIP

 

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