La norma UNI EN ISO 2589:2016 definisce una procedura per la determinazione dello spessore della pelle in funzione della forma e delle caratteristiche del campione.
Grazie alla sua variabilità su tutta la superficie della pelle e alla particolare morbidezza del materiale, lo spessore varia a seconda del campione. Per questo motivo, a seconda della forma del campione, la UNI EN ISO 2589 offre cinque diverse opzioni per la valutazione dello spessore:
5.1 Si riferisce a campioni tagliati secondo la norma UNI EN ISO 2418:2017. In questo caso devono essere effettuate cinque misurazioni distribuite sulla “zona GIHK”, ovvero la zona ufficiale campionata da curve o contrafforti, spalla e pancia per le prove fisiche e meccaniche (ad es. figura 1 per la spalla).
5. 2 Si riferisce a campioni preparati per altre prove (ad es. provette per la determinazione del carico di rottura o della resistenza alla trazione). Per alcune prove, il risultato dipende dallo spessore della provetta. Per questo motivo, in questi casi, va indicato il valore specifico dello spessore. Il valore dello spessore è definito da una media di tre misurazioni in tutto il campione.
5.3 Indicata per i campioni di origine sconosciuta, costituiti da pezzi di cuoio tagliati da un unico pezzo intero; si presume che lo spessore del cuoio sia pari al valore medio di cinque misurazioni effettuate su tutto il campione.
5.4 fornisce suggerimenti per la valutazione dello spessore in caso di pelli molto spesse e non flessibili (ad es. le suole). Per questi tipi di cuoio c’è un’alta probabilità di sopravvalutazione dei risultati dovuta alle caratteristiche specifiche del dispositivo di spessore. La forma e le dimensioni dell’incudine e del piedino del misuratore di spessore della norma UNI EN ISO 2589 non consentono una misurazione accurata per campioni con una certa curvatura. Il valore dello spessore è valutato come la media di tre diverse misure.
5.5 Indica come deve essere valutato lo spessore di un cuoio intero. Per una pelle intera, la variabilità della misura è ovviamente maggiore rispetto ai piccoli campioni ricavati da essa. Si presume che il suo spessore sia pari alla media di 5 differenti misurati per ogni posizione (pancia, spalla e estremità della norma ISO 2418) della pelle.
In ogni caso, lo spessore deve essere definito come una media di un certo numero di valori; deve essere evitata un’eventuale conformità a una specifica per singoli valori senza un’adeguata tolleranza, compresa la variabilità intrinseca della misura.
Articolo a cura dell’Ing. Rosario Mascolo
Coordinatore Dipartimento Sviluppo Prodotto